Storia e magia della lavanda

La lavanda è una pianta meravigliosa. Il suo colore che sfuma dal blu al lilla evoca il silenzio, la calma e la tranquillita’.
I fiori di lavanda, contrariamente a tante altre specie, conservano a lungo il loro intenso profuma, anche se secchi.
La pianta è originaria della zona del mediterraneo anche se si coltiva in tutto il mondo. È in Provenza, però, che possiamo ammirare dei paesaggi unici con infinite distese di campi di lavanda. Qui ogni anno, nel mese di giugno e luglio, si festeggia la Festa della Lavanda, un’occasione unica per vedere dal vivo la fioritura della lavanda e ammirare ogni sua sfumatura.
E’ utilizzata in campo estetico, erboristico e casalingo. La Lavanda è conosciuta e usata dall’uomo fin dai tempi più antichi per le sue virtù antinfiammatorie e antireumatiche. Ottima, quindi, in caso di dolori reumatici di origine articolare o muscolare, quali torcicollo, sciatica, lombaggine e mal di schiena. Per le sue proprietà analgesiche e antinevralgiche, è un efficace rimedio in caso di mal di testa.
Ha potere battericida e si rivela utile nelle affezioni infettive urogenitali, riducendo al contempo anche i dolori mestruali. E’ un valido aiuto in caso di raffreddore per il suo potere decongestionante e per le sue proprietà balsamiche che si sprigionano respirandone il vapore.
Si distinguono la Lavanda e il Lavandin. Entrambe fanno parte della stessa famiglia cui appartengono anche il timo, la salvia e il rosmarino. La lavanda (Lavandula angustifolia) è la versione più pura e nobile per la qualità del suo olio essenziale. E’ un arbusto cespuglioso che può arrivare fino a 1 metro di altezza e cresce in zone che vanno dai 500 metri ai 1.500 metri, principalmente sui pendii soleggiati delle montagne della Provenza. Il Lavandin, invece, è un’ibridazione (naturale o manuale) di lavanda vera e lavanda spica. Essa si sviluppa spontaneamente in natura ma si trova prevalentemente coltivata. E’ caratterizzata da un ramo più grande rispetto alla lavanda tradizionale ed è apprezzata per le sue eccellenti prestazioni come olio essenziale, fino a 4 volte superiore .
Il nome francese Lavande deriva dal verbo latino “lavare“ . Gli antichi Egizi ne utilizzavano l’olio come componente per il processo di mummificazione; fu pianta preziosa agli Antichi Romani che mettevano mazzetti di fiori nell’acqua dei bagni termali e già allora veniva utilizzata come base per raffinati profumi e nella preparazione di decotti e infusi usati per la bellezza della pelle e dei capelli Durante il Medioevo veniva utilizzata per curare crampi intestinali, nausea, vomito e singhiozzo nonchè per lavare e disinfettare i pavimenti.Ma è durante il periodo Elisabettiano che ha inizio la larga diffusione nel campo della profumeria con il noto profumo inglese chiamato “The Lavender”. Le dame cucivano all’ interno delle loro sottane dei sacchetti contenenti fiori di lavanda ed è forse proprio grazie a questa usanza che ancora oggi si usano i sacchetti di lavanda per profumare la biancheria. Una leggenda provenzale narra che i guantai di Grasse utilizzavano l’olio di lavanda per profumare i pellami e grazie a questo divennero immuni dalla peste.
Nell’800 venivano usate alcune gocce di essenza di lavanda nell’acqua del bucato. Ancora oggi si utilizza per profumare gli ambienti e, grazie alle sue proprieta’ antiparassitarie , per tenere lontane le tarme, nonché come utile rimedio in caso di pidocchi. La lavanda era la pianta degli innamorati che, per dimostrare il loro affetto, si scambiavano mazzolini di lavanda. Inoltre, fu proprio dalla lavanda che René Maurice Gattefossé nel XX sec. cominciò il discorso vastissimo dell’aromaterapia moderna. La lavanda ancora oggi è considerata un portafortuna e una sorta di amuleto per garantire prosperità e fecondità a chi la indossa