La melagrana e il mito greco di Dioniso

Uno dei tanti miti dell’antica Grecia lega la morte di Dioniso alla nascita dell’albero di melograno, simbolo di vita e di morte. Dioniso, figlio di Zeus e della sua amante segreta Samele, fu vittima della gelosia di Hera moglie di Zeus che, stanca dei suoi tradimenti, lo fece uccidere facendolo bollire in un paiolo. Dal sangue di Dioniso che cadde in terra prese vita un albero di melograno.

La vita e la morte strettamente legate tra di loro. Il terreno che viene reso fertile dal sangue della morte.

La melagrana, composta al suo interno da piccoli frutti rosso rubino e avvolti in una membrana bianca come se fossero nel grembo materno, è un delizioso frutto che racchiude in sé proprietà benefiche e significati esoterici.

Nell’antica Grecia e in Egitto veniva messo un frutto di melograno in argilla nelle tombe dei defunti ma era anche simbolo di abbondanza, fertilità e fortuna. Ippocrate ne decantava l’uso come antinfiammatorio e antibatterico.

Un intimo legame tra la nascita e la fine della vita viene racchiuso in ogni singolo seme dello stesso frutto. La morte vista come causa di rinascita, elemento di trasformazione, fonte di vita. Una rappresentazione positiva molto diversa dalla dolorosa e ignota visione che le viene attribuita in molte culture e religioni occidentali.

La melagrana grazie al suo potere antiossidante mantiene giovani, combatte l’invecchiamento e aiuta il cervello. Favorisce il rinnovamento cellulare e protegge la pelle. Le sue proprietà sono molteplici come il suo utilizzo in diversi settori, usata anche per creare ricette culinarie raffinate. Un frutto elegante e magico, ma questo i greci lo sapevano già!